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5 motivi per avere un blog aziendale

5 buoni motivi per avere un blog aziendale

L’apertura di un blog aziendale rappresenta una necessità quasi imprescindibile per la maggior parte delle imprese, che possono fare affidamento su questo strumento di marketing digitale per farsi conoscere: ecco perché.

Il miglioramento della percezione del brand è solo uno dei tanti motivi per i quali un sito web aziendale dovrebbe essere corredato da un blog a supporto: nell’ambito di una strategia di content marketing, esso può essere sfruttato a scopi informativi o per emozionare, ma anche per intrattenere. L’importante è che esso sia in grado di coinvolgere i lettori a cui si rivolge. Ecco, dunque, le cinque ragioni per cui è importante poter contare su un blog.

Il primo aspetto è che grazie a un blog si ha la possibilità – ma forse sarebbe più corretto dire “la certezza” – di intercettare clienti nuovi. Ogni giorno, se il blog viene aggiornato in modo costante e riempito con contenuti realmente informativi, si possono attirare visitatori. Ovviamente è essenziale che essi rientrino nel target di riferimento: a questo scopo occorre sempre tenere conto delle regole della SEO, basandosi sulle parole chiave per le quali ci si vuol fare trovare. Ogni post deve avere un valore: si può trattare di consigli, di suggerimenti, di tutorial, di informazioni nuove. L’importante è che i lettori siano intrigati e, così, incentivati alla condivisione.

Il secondo motivo è che il blog aiuta il posizionamento sui motori di ricerca del sito web aziendale a cui è correlato. Partendo dal presupposto – già menzionato, ma è sempre bene ribadirlo – che non si può prescindere da aggiornamenti costanti, il blog contribuisce a fare in modo che il sito riesca a posizionarsi per keyword che magari altre strategie SEO non permettono di indicizzare così facilmente. Ecco perché la SEO e il blog non vanno considerati come due soluzioni alternative, ma piuttosto come strumenti complementari, da utilizzare in parallelo in modo tale che uno sia di sostegno all’altro. Da un lato si vuol apparire interessanti per i potenziali clienti; dall’altro lato si vuol raggiungere lo stesso obiettivo agli occhi di Google e dei suoi algoritmi.

L’acquisizione di nuovi contatti è la terza ragione per la quale si può pensare di approfittare dei vantaggi offerti da un blog. Il concetto è quello della lead generation. Ogni post, quindi, può diventare uno strumento da utilizzare per generare contatti. Anche semplici accorgimenti sono utili a tale scopo: alla fine di alcuni articoli, per esempio, si può pensare di mettere una call to action per i lettori, finalizzata all’iscrizione a una newsletter o magari al download di un contenuto free. In una prospettiva di lead nurturing, poi, con i dati acquisiti si può dare il via a una campagna di email marketing.

Ma chi gestisce un blog non si può concentrare unicamente sui clienti che devono essere acquisiti: è indispensabile prestare attenzione anche a chi è già un cliente ma deve essere fidelizzato. Perché non provare a fare in modo che alcuni di essi diventino dei brand lover o perfino dei brand ambassador? Anche per la fase di delight il blog ha un ruolo di primaria importanza: i lettori più assidui meritano di essere coccolati e premiati, magari con iniziative a loro dedicate o con contenuti particolari pensati appositamente per loro. 

Il quinto e ultimo motivo è che il brand è molto utile per il brand positioning, una necessità che non può essere sottovalutata soprattutto dalle piccole e medie imprese. Per farsi ricordare, non si può fare a meno di posizionarsi tra i ricordi dei consumatori: ecco, quindi, che il blog può essere sfruttato anche per promuovere i valori alla base dell’azienda e la sua mission, rendendo il brand quasi umano, e dunque più vicino ai lettori.

Admin
Google Plus e Wordpress

Riprendiamo brevemente le comunicazioni riportando l’annuncio dell’integrazione dei contenuti prodotti su WordPress.com ed il social network Google+.

È di ieri infatti l’annuncio ufficiale dell’integrazione delle principali funzionalità del Social del colosso di Mountain View con la nostra piattaforma di blogging (o pubblicazione on-line) preferita. Tra di esse:

Connessione al nostro Profilo Google+

Collegando il nostro Profilo Google+ con quello di WordPress.com stabilirà una connessione ufficiale tra i contenuti da noi pubblicati su entrambe le piattaforme. Qual è il beneficio di far questo? Qualcuno potrebbe chiederselo. Il primo e più importante è quello di stabilire in maniera univoca su Google (e quindi sul web) che si è effettivamente l’autore originale di un dato contenuto, questo fornirà una migliore offerta in termini di risultati di ricerche sul “vostro” argomento, portando traffico sul blog.

In alcuni casi, Google potrà anche utilizzare quest’informazione per mettere maggiormente in evidenza i tuoi articoli, rispetto ad altri, assieme al vostro Profilo.

Dettagli della connessione tra gli account

  • Il nome visualizzato che apparirà di fianco ai tuoi post sarà il tuo Nome Reale (richiesto da Google+), al posto del tuo nickname (se lo usi).
  • Una nuova sezione dedicata a Google+ sarà aggiunta nell’area dedicata ai bottoni di Condivisione/Like posta in calce ai tuoi articoli. Questa includerà un link al tuo Profilo Google+ -completa dell’immagine utente da te scelta- ed un bottone che i tuoi visitatori potranno cliccare se decideranno di seguire le tue attività su l social network ed uno per far visitare loro il tuo profilo.

La pagina ufficiale di supporto Connect Your Google+ Profile offre tutte le informazioni sul connettere (e disconnettere) i propri account.

Inserire commenti autenticandosi con il nostro account Google+

Come noto quando inseriamo un commento ad un articolo su di un blog ospitato su WordPress.com, possiamo farlo sia come utenti ospiti (inserendo comunque delle credenziali che ci identificano, quali l’email ed un nickname e/o il nostro sito web) oppure utilizzando le credenziali di accesso di WordPress.com o ancora uno degli altri servizi supportati. Da oggi a quest’elenco di servizi di autenticazione di terze parti si aggiunge anche quello basato sugli account Google+, e quando lo utilizzeremo verranno automaticamente inseriti i nostri dati nella form, assieme all’immagine del nostro avatar, che saranno associati al nostro commento.

Condividi i tuoi articolo su Google+ con Publicize

Publicize rende immediata la condivisione di un nostro articolo su altri social network (quali FacebookTwitter, Tumblr, LinkedIn, e recentemente Path). Bene, ora possono apparire anche nella nostra pagina Profilo di Google+, mentre, nelle prossime settimane, sarà anche possibile la (ri)pubblicazione automatica degli articoli anche nelle Pagine di Google+.

Per cominciare puntiamo il nostro browser su Impostazioni → Condivisione all’interno della nostra Bacheca e sotto il riquadro Publicize, cerchiamo e clicchiamo sul tasto Aggiungi una nuova connessione a Google+. Verrà chiesto di approvare la connessione a crearsi tra il nostro sito/account su WordPress.com e Google+. Quindi potremo selezionare su quali social network pubblicizzare i nostri post: verso alcuni contatti, una specifica Cerchia, oppure condividerlo pubblicamente (con Pubblico). Per perfezionare l’autorizzazione dovremo cliccare su Accetta.

Una volta che la connessione sarà verificata, potrai cliccare su una casella di controllo per rendere questa connessione tra account disponibile (o meno) a tutti gli (eventuali) utenti del nostro sito. In tal caso anche se il post lo scrive l’utente Pinco, verrà pubblicato nella timeline dell’utente Panco (che ha unito l’account WP.com con Google+).

Il bottone condividi su Google+

Possiamo ora aggiungere il bottone di condivisione su Google+ accanto agli altri sinora disponibili. Per far questo, come sempre, ci basterà andare in Impostazioni → Condivisione all’interno della nostra bacheca ed attivare, mediante un drag-e-drop, il bottone di condivisione Google+ nell’area Servizi Abilitati nella sezione dei Tasti di Condivisione (immediatamente sotto l’elenco degli account collegati per la funzione Publicize). 

Includi i post pubblicati su Google+ nel tuo blog su WordPress

Potrai anche includere un post pubblicato su Google+ sul tuo blog, allo stesso modo in cui oggi puoi includere un tweet o un video. Inserendo la URL di una pagina Google+ su di una riga, oppure usando lo shortcode mostrato nell’esempio seguente:

[googleplus url=https://plus.google.com/u/1/b/107577179550139609711/107577179550139609711/posts/4EwjFDvYiVJ]

Questo mostrerà all’interno del nostro nuovo articolo il contenuto proveniente da Google+

Caratteristiche addizionali

Con questo abbinamento tra account appena creato possiamo avere accesso ad una serie di ulteriori vantaggi, quali l’uso di tutto l’insieme di servizi tipicamente associati ad un account Google, quali ad esempio la validazione di un sito/domonio la creazione di una XML sitemap ed anche l’utilizzo di un’email personalizzata (se abbiamo un dominio associato alle Google Apps) e l’embedding di contenuti (quali Google DocsMappe e Calendari).

Jetpack, plugin per WordPress

Jetpack, plugin per WordPress

Utilizzi Jetpack?

Per tutti quelli utilizzano il plugin Jetpack per i propri siti basati su WordPress.org al momento è disponibile solo l’autenticazione per i commenti grazie a Google+, mentre le altre funzionalità saranno attivate in successibi aggiornamenti del plugin.

Admin
La chiave del 2019 sui social network sono i live, video in diretta

I segreti dei Social Media nel 2019

La parola più importante per il 2019 sarà “live“. Tutti gli eventi in diretta sarano il focus per il 2019, non a caso portali come Twitch, Instagram e YouTube stanno cercando di portarsi sempre più avanti per quanto riguarda la tecnologia e sopratutto l’interazione in diretta.

Possibilità di sponsorizzare ed essere sponsorizzati, pubblicità e traffico grazie anche alle nuove reti 4G e 4,5G (telefoniche) e le connessioni sempre più economiche e veloci che favoriscono l’utilizzo dello smartphone fuori da una copertura wi-fi.

Se pensiamo che appena 12 mesi fa per avere 5 Gb di traffico dati nel telefonino occorreva forse spendere 20 euro al mese mentre ora con appena 5 euro abbiamo oltre 20 Gb di traffico internet.

Il live, così come le funzioni social per portare sempre più interazioni su Instagram, Facebook (in forte calo rispetto agli anni passati) e Twitter.

Quest’ultimo usato molto per gli eventi live, con la possibilità di trattare un argomento importante sul momento ma che non è portato alla condivisione di video e fotografie se non in settori molto specifici.

Twitter è inoltre molto utilizzato all’estero, specie in UK e USA ma ben poco in Italia purtroppo, ha grandi potenzialità e sopratutto stabilità.

La comunicazione con i clienti nel 2019 dovrà essere ancora più diretta, allora è bene puntare a chatbot e Facebook Messenger, in modo da stabilire una connessione immediata con il cliente. Un passo ulteriore è possibile farlo attraverso i Live Video. Il loro punto di forza risiede nella possibilità di svelare il volto umano dell’azienda, stabilendo una reale connessione con il cliente.

Anche per il 2019 gli influencer continueranno a dominare la scena. I vantaggi del loro utilizzo sono ormai noti, l’importante è individuare sempre volti nuovi, capaci di dare uno scossone al marketing.

Come si muove nel 2019 l’industria degli influencerIl segreto del 2019 è però il passaparola, creato da clienti fedeli al marchio, che sentono di avere un rapporto privilegiato con esso. Si tratta di una tattica di marketing che richiede molto equilibrio e che si basa sulla genuinità del rapporto cliente-marchio. Presuppone un lavoro capillare ma in cambio promette livelli molto alti di soddisfazione. In ogni caso si tratta di un elemento che ha a che fare con la personalizzazione, come quasi tutti i trend proposti.

Il 2019 sarà quindi l’anno della personalizzazione.Sempre più Instagram è la casa degli influencer e sempre meno lo saranno gli altri social network.

Quindi se hai molti follower (superiori a 20/30 K) allora puoi immaginarti come un canale che si può definire influencer, anche se è vero che servono numeri molto più ampi per avere risultati.C’è anche da dire però che in particolari nicchie di mercato anche un profilo ben strutturato, seguito e con una reputazione da pochi follower (anche 4/5.000) può fornire ottimi risultati. Tutto sta nel verificare ed analizzare l’obiettivo della nostra “influenza”.

Con questo è tutto, la chiave del 2019 saranno il live e l’influencer.

Admin
Ricerca su Google attraverso un iPad

Come contattare il supporto di Google ADSense

Google ADSense è il servizio che permette di inserire della pubblicità all’interno del tuo sito web, che sia esso realizzato con WordPress, Joomla o qualsiasi altro CMS esistente.

Inizialmente, appena aperto un account ADSense oppure quando ancora il vostro guadagno è relativamente basso, non sarà possibile contattare direttamente il supporto di Google ADSense, o meglio sarà possibile farlo solamente attraverso il forum di assistenza ufficiale.

Il forum di assistenza è gestito direttamente dagli utenti più o meno esperti in materia che possono fare domande e rispondere a quelle fatte dagli altri utenti. Una serie di membri più esperti, che hanno già risposto a centinaia o migliaia di utenti e che sopratutto sono esperti in materia hanno dei badge, che garantiscono la qualità delle risposte.

Qui è possibile dunque domandare i vostri quesiti ed avere tutte le risposte che vi servono.

Ecco il link al forum di assistenza ufficiale:

Forum di assistenza di Google ADSense.

Una volta superati i 25 euro di guadagni netti con il servizio Google, sarà possibile avere accesso diretto al contatto con il supporto di ADSense. Come fare? Semplice, potremo farlo direttamente dal nostro account. Ecco come conferma infatti l’assistenza ADSense nell’apposito forum di supporto, ora è possibile contattare l’assistenza direttamente dal vostro account alla voce “contattaci”.

Come contattare l'assistenza ufficiale di ADSense

Come contattare l’assistenza ufficiale di ADSense

Admin

Come avere il profilo verificato con il badge su Instagram

Instagram è ormai diventato uno dei tre social network più utilizzati a livello globale anche e sopratutto per questioni lavorative.

Richiedere la verifica di un account era possibile anche in precedenza, ma lo era esclusivamente per un personaggio pubblico, un’azienda o comunque un profilo degno di nota.

Avere il badge poteva significare che il profilo era importante, che avesse molti follower e che di conseguenza poteva anche essere un influencer. Da oggi invece sarà possibile richiedere il badge di verifica dell’account Instagram anche a profili privati, così da darne maggior valore agli occhi dei follower.

Anche su Facebook è possibile richiedere il badge di verifica delle pagine ormai da anni.

Come richiedere il badge di verifica su Instagram

Richiedere il badge è un procedimento veramente molto semplice, che si può fare direttamente dallo smartphone con l’app Instagram installata. Richiede avere qualche documento sotto mano, ma nonostante tutto è una richiesta molto rapida.

Per effettuare la richiesta di verifica del proprio profilo Instagram, sarà necessario recarsi nelle Impostazioni dell’app > Richiedi verificazione. Dopo aver compilato il form che vi si pone e aver effettuato l’upload degli eventuali documenti richiesti, Instagram vi avviserà che ci vorranno circa 30 giorni per avere una risposta alla richiesta di verifica, sia negativo che positivo.

In caso di esito negativo, la domanda per l’autenticazione potrà essere effettuata una seconda volta dopo 30 giorni dal rifiuto. In caso invece di esito positivo avremo un profilo Instagram con il badge di verifica come questo:

Ecco il badge di un profilo Instagram verificato correttamente

Ecco il badge di un profilo Instagram verificato correttamente

 

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Admin
Siti web, i primi passi per la creazione

Siti Internet: da dove iniziare – Primi Passi

Al giorno d’oggi avere un sito web personale o per la propria impresa, piccola o grande che sia, è indispensabile per tante ragioni. Nell’era digitale, dove chiunque può avere informazioni su qualunque cosa direttamente sul proprio PC o telefono, un sito web è per prima cosa il nostro biglietto da visita, la nostra presentazione. Non a caso nell’ultimo decennio i siti web italiani, specialmente quelli delle piccole e medie imprese o dei professionisti, sono aumentati in maniera esponenziale, di pari passo con l’evoluzione delle reti mobile. In un sito web noi possiamo scrivere e trattare di tutto, sempre nei limiti della giurisprudenza, dando informazioni utili ai visitatori che ci raggiungono tramite l’indirizzo univoco del nostro dominio. Possiamo dunque dire che il nostro sito web è l’estensione della nostra casa, o ufficio, e che il dominio è l’indirizzo della nostra abitazione. Se state iniziando un percorso di studi su come realizzare un sito web, io, Gabriele Pantaleo, esperto in Digital Marketing e nella creazione di siti web in Joomla e WordPress, vi darò adesso qualche consiglio.

Cosa è un CMS

La diffusione dei siti web negli ultimi anni è incrementata anche dopo l’avvento dei primi CMS. Con questa sigla si indica un Content Management System, ossia un Sistema di Gestione dei Contenuti che altro non è che un modo per presentare più facilmente le informazioni, organizzandole sotto forma di pagine web. Se fino al 2000 i siti web più diffusi erano quelli scritti in HTML, con qualche integrazione di PHP e interazioni semplici con i Database per la gestione dei dati, adesso un CMS riesce a fare tutto questo in maniera semplice ed efficace, senza che l’utente abbia conoscenze approfondite dei diversi linguaggi del web. Possiamo dire che un sito realizzato con un CMS è composto da diversi moduli, detti comunemente estensioni o widget, e che ognuno permette di fare qualcosa. Esisteranno, ad esempio, moduli per il form di contatti, per la mappa, per una jslideshow, per una galleria foto e così via. Molti di questi moduli sono gratuiti nei CMS Open Source, mentre altri sono a pagamento, sopratutto se da integrare in CMS E-commerce o se hanno funzioni più specifiche. A seconda dell’esigenza, è possibile pensare al tipo di sito web che si vuole progettare e realizzare e anche al tipo di CMS da utilizzare. Vediamo ora come possiamo categorizzare i siti web.

Tipi di siti internet

Un professionista o una piccola impresa avrà la necessità di far vedere i propri servizi e prodotti ai visitatori, come anche condividere la sua storia e avere una pagina di contatto. In pratica un sito web del genere con solo 3-4 pagine oltre la Home viene detto “Vetrina” ed è uno tra i più semplici e facili da realizzare. Addirittura molte imprese vogliono essere maggiormente diretti con il proprio utente tipo e quindi optano per la creazione del cosiddetto One Page Site, un sito da una sola pagina, consultabile scorrendo la rotella del mouse, dove c’è scritto tutto. Lasciando stare le considerazioni sul posizionamento del sito internet, optare per un sito vetrina è la soluzione più facile, veloce e meno dispendiosa.

Chi lavora con le immagini, con testi, con la musica e con i contenuti avrà invece bisogno di continui aggiornamenti e quindi un sito di questo genere non gli basterà. In questo caso è preferibile pensare di creare un blog dinamico, dove è facile caricare nuovi contenuti in maniera veloce. Un blog, dunque, è sicuramente la scelta giusta per chi vuole tenere sempre aggiornato il proprio pubblico.

Un’altra macro categoria di siti web è quella dei portali, magazine ed e-commerce. Stiamo parlando di siti molto grandi con migliaia e migliaia di articoli e funzioni. Sebbene è possibile creare questi portali con un CMS, sarà meglio attenersi ad un’attenta analisi fatta da un professionista.

Quali sono i migliori CMS

Una volta capito quale tipo di sito internet fa per noi, possiamo scegliere il CMS più adatto alle nostre esigenze. Escluderemo da ora in poi il discorso e-commerce, dato che è più complicato e non possiamo affrontarlo in poche righe. I CMS più famosi sono Joomla e WordPress, utilizzati da milioni di utenti in tutto il mondo. Entrambe le piattaforme si sono diffuse maggiormente negli ultimi anni grazie al fatto che sono Open Source e la community che sta dietro lavoro ogni giorno per migliorare il servizio. Essendo i più diffusi, sono anche i più attrezzati dal punto di vista dei widget e moduli, per lo più gratuiti e scaricabili da internet in pochi secondi. Vediamo i punti di forza.

I punti di forza di WordPress

WordPress offre due servizi: uno di blogging gratuito, ospitato nel dominio WordPress.com, e quello di CMS indipendente e gratuito, che si può scaricare all’indirizzo WordPress.org. Il .com si è diffuso a macchia d’olio alla fine del primo decennio del XXI secolo, quando ci fu la migrazione dei blog personali da Microsoft Live Messenger a questa piattaforma. Tutt’ora chiunque dotato di email può aprirsi un account su WordPress e creare il proprio blog o sito in pochi secondi, scegliendo temi e funzionalità più o meno avanzate. Il dominio univoco è compreso nell’abbonamento gratuito, ma è di terzo livello, quindi non di vostra proprietà. Potete anche decidere di abbonarvi al servizio e sbloccare dominio di primo livello .it, .com, ecc… e attivare funzionalità extra. Se invece siete degli smanettoni o comunque volete realizzare qualcosa di più professionale, scaricate il CMS dal dominio .org e installatelo in remoto su un hosting per iniziare a lavorarci.

Pur essendo un open source, WordPress ha grandissime potenzialità ed è adatto per qualunque tipo di sito, da quello vetrina al blog. Tramite una semplice estensione e qualche ora di accurata personalizzazione, il sito potrebbe anche diventare un e-commerce e voi potrete vendere in tutto il mondo!

I punti di forza di WordPress sono:

  • gratis;
  • facile da installare;
  • widget gratuiti;
  • facilmente configurabile.

L’alternativa Joomla

Joomla è anche un altro CMS molto diffuso in tutto il mondo è ha alle spalle una community davvero forte. Personalmente utilizzo questa piattaforma per la realizzazione dei miei siti perchè trovo che ci siano più possibilità di modificare i contenuti e il template. I nuovi framework dei Template di Joomla permettono anche la modifica delle pagine attraverso un sistema WYSIWYG, ossia quello che vedi è quello che è. In questo modo sarà più facile per i principianti impostare le pagine e più veloce per gli esperti apportare grandi modifiche. I moduli in joomla vengono attivati dopo che verranno installati i componenti e i plugin, i quali si possono traverse nel sito Extensions di Joomla, la directory ufficiale del CMS dove trovi contenuti gratuiti o a pagamento. Joomla è più complicato di WordPress sotto alcuni aspetti, ma ciò non significa che non si possa prendere dimestichezza ed effettuare lavori più di “fino”.

Conclusioni

Non esiste un CMS giusto e sbagliato sopratutto per realizzare un sito web di piccole dimensioni. Il vostro livello informatico e le vostre capacità di apprendimento ci sapranno orientare su uno di questi due CMS. Ricordiamo che entrambi sono gratuiti e che li potete testare per quanto tempo vorrete presso un server locale o remoto, provando dunque tutte le funzionalità base e avanzate.

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Instagram TV, PRO e contro della nuova app

Instagram TV è un’applicazione, una piattaforma a parte in parte legata in parte slegata da Instagram stessa. Non è altro che un luogo dove poter pubblicare esclusivamente video. Nasce principalmente come concorrente di Facebook, Amazon, Netflix e tutte quelle piattaforme video che vogliono far concorrenza a youtube.
Occorre scaricare un’applicazione a parte chiamata IGTV, da qui Instagram TV, essa è richiamabile anche attraverso un pulsantino nell’ app di Instagram stessa in alto a destra. È possibile linkare il proprio Instagram TV anche attraverso una storia.

I PRO di Instagram

I pro di questa applicazione sono il fatto che nasca mobile, al contrario di come è nata youtube, nell’era in cui tutto si faceva da PC e non dal cellulare, IGTV Sfrutta la funzione di swipe, quindi lo scorrimento attraverso il dito nello schermo del proprio smartphone.
Attraverso un’attenta analisi di statistiche di utilizzo delle App per i video, Instagram TV è nata per essere visualizzata in verticale, in quanto la maggior parte degli utenti spesso giovani faticano a ruotare il telefono orizzontalmente, in questo modo l’app é stata ideata per essere visualizzata in maniera verticale.

Un altro punto di forza è il numero di utenti attivi su Instagram, con circa un miliardo di utenti attivi e milioni di visualizzazioni. Un esempio è Chiara Ferragni, nota blogger italiana compagna del cantante Fedez, al suo primo video nella nuova piattaforma ha realizzato circa un milione di visualizzazioni.

I contro di Instagram TV

Il primo punto negativo di Instagram TV è il fatto che è ancora acerba, non è ancora Secondo noi pronta per essere messo sul mercato. Non è semplice e rapido cercare un video, ma forse non è questo l’obiettivo stesso della app, potrebbe essere semplicemente quello di proporti un palinsesto dove tu scorrendo Vai a scegliere video da visualizzare.
Il secondo grande problema è che non tutte le tipologie di filmati si adeguano alla visualizzazione in verticale, prendiamo l’esempio di una partita live di NBA ho una partita di calcio che chiaramente Io voglio vedere la palla muoversi per cui la soluzione migliore è quella di visualizzare a schermo intero in orizzontale.
Al contrario video dove abbiamo news, uno speaker che parla o tratta un argomento a noi interessante , risulta essere godevole anche in verticale.

Un problema che potrebbe venire con l’utilizzo di questa app, è che io utente che voglio fare un video e voglio segnalare i miei follower la presenza di un nuovo filmato, non so dove parlarne. Carico il video su Instagram TV? Segnalo il video con un breve estratto in una storia? Lo segnalo nel feed, in bacheca? Questo purtroppo lo scopriremo soltanto testando ed utilizzando l’App nel corso del tempo.

Un altro problema per coloro che creano contenuti è il discorso monetizzazione, perché si è stato annunciato che a breve ci sarà una monetizzazione derivata dalle pubblicità visualizzate nei video, ma ancora non è attiva Come accade da anni su youtube.

Ci sono e ci saranno sicuramente complicazioni a livello di realizzazione di lunghi video per instagram, e soprattutto di moderazione per Instagram stessa, Sì ora vengono moderati un miliardo di utenti ma non ci sono video lunghi 20 30 40 minuti.
Instagram ha tutte le carte in regola quindi per diventare un competitor di Facebook e YouTube in primis, Bisogna vedere come lavorerà, come si evolverà e come i principali utenti con più follower al mondo lavoreranno su questa nuova piattaforma.

Admin

Come ottimizzare il peso di immagini e foto in JPG [2018

Ottimizzare il peso delle immagini in formato JPG per il web consente di ridurne il peso al fine di velocizzare il caricamento della pagina web. Considerando che la velocità di caricamento di un sito o pagina è un fattore di ranking importante per Google, l’ottimizzazione della immagini è fondamentale in ottica SEO.

A fondo pagina trovate una guida in formato PDF che riassume i dettagli spieagati qui di seguito.

Come ottimizzare il peso delle foto in PNG e JPEG per il web

In questo articolo vi spiegheremo come ottimizzare il peso delle immagini che pubblicherete sul vostro sito web. Le immagini utilizzano generalmente due formati più diffusi, JPG o JPEG (Joint Photographic Experts Group) e PNG (Portable Network Graphics).

Il formato .JPG è un formato più compresso rispetto al .PNG in quanto contiene meno informazioni dell’immagine originale. Un esempio è la trasparenza, il .PNG  è un formato che supporta la trasparenza in un immagine il .JPG no.

Perché ridurre il peso delle immagini?

È normale che sorge una domanda del genere, quello che dobbiamo pensare è principalmente a chi vogliamo mostrare queste immagini e da dove quest’ultimo le visualizzerà. Consideriamo il fatto che ad oggi, luglio 2018, la stragrande maggioranza degli utenti Visualizza il tuo sito web da cellulare, smartphone. Altrettante volte la pagina viene caricata attraverso una connessione mobile, 3G o 4g. Pensate di dover mostrare ai vostri follower una foto in alta definizione di un paesaggio scattata con una reflex, foto che pesa tra i 5 ed i 10 megabyte , qualora io non stia in una zona con una buona connessione automaticamente esco dalla pagina e cambio sito web. Certo, è vero che non è questo il tuo caso forse, ma lo stesso vale per fotografie anche meno pesanti, immagini all’interno di un tutorial o quant’altro. Per cui essendo il caricamento della pagina un fattore fondamentale per Google e per il posizionamento nei risultati dei motori di ricerca, l’ottimizzazione del peso della foto senza la perdita di qualità è un fattore imprescindibile.

Questi strumenti gratuiti di cui parleremo, offrono la possibilità di conservare la qualità dell’immagine, Anzi scegliere la qualità dell’immagine al termine del ridimensionamento e comprimere il peso della foto adattandolo al web. Gli strumenti dimostrano kilobyte guadagnati è in percentuale la riduzione del peso dell’immagine stessa.

Ottimizzare gratuitamente il peso delle immagini per il web

Come ben sapete, il web è un mondo di informazioni e strumenti utili che soddisfa spesso e volentieri il nostro fabbisogno giornaliero.

Oggi vi mostriamo come ottimizzare il peso delle vostre foto o immagini con uno strumento gratuito online, senza bisogno di scaricare software a pagamento e senza avere particolari conoscenze tecniche.

Optimizilla strumento gratuito per ridurre peso immagini

Accediamo al sito di Optimizilla.

Questo ottimizzatore di immagini online possiede un brillante sistema di ottimizzazione e, grazie ad algoritmi di compressione, riduce le immagini JPEG e PNG alla minima dimensione possibile, mantenendo il necessario livello di qualità.

Possiamo caricare e comprimere fino a 20 immagini contemporaneamente. Utilizzando le miniature è possibile controllare il livello di compressione e confrontare le immagini.

Optimizilla: ottimizzare gratuitamente e ridurre il peso delle immagini in formato JPG o PNG

Accedendo al sito di Optimizilla, ci imbattiamo un un sito molto semplice ed intuitivo come vedete dall’immagine che segue:

Optimizilla homepage caricare foto

Cliccando su “CARICA I FILE” possiamo accedere al nostro PC e caricare l’immagine che ci interessa comprimere gratuitamente.

Optimizilla non richiede installazioni nè utilizza pop-up pubblicitari fastidiosi, come accade in molti siti web che offrono servizi gratuitamente.

Selezioniamo l’immagine che vogliamo ottimizzare e ridurre di peso ed attendiamo il caricamento (upload).

Optimizilla: scelta della compressione dell’immagine e download

Caricata l’immagine da ridimensionare otterremo una schermata come questa:

Come usare optimizilla

Nella parte alta della schermata possiamo scaricare l’immagine già ottimizzata e ridotta di peso, con parametri che Optimizilla sceglie di default (parametri che consigliamo di lasciare tali).

Nel caso in cui vogliate personalizzare la riduzione e l’ottimizzazione della compressione dell’immagine, allora accediamo alla parte bassa della schermata e cliccando su + o – possiamo aumentare o diminuire la compressione. Nella stessa schermata possiamo vedere l’anteprima dell’immagine compressa.

Vi ricordiamo che Optimizilla è uno strumento totalmente gratuito per la compressione e la riduzione del peso delle foto o immagini in formato JPG o PNG da pubblicare sul vostro sito web.

TinyPNG, altro strumento gratuito per ottimizzare le foto per il web

TinyPNG è uno strumento simile se non identico ad Optimizilla che molti utenti usano per ottimizzare il peso e le dimensioni delle immagini e delle fotografie da usare sul web.

tinypng-logo

La procedura è semplice e pari a quella spiegata precedentemente, accediamo dunque al sito di TinyPNG.

tinypng-ottimizzare-peso-immagini

Cliccando sul pulsante centrale è possibile caricare le proprie immagini che intendete ridimensionare di peso ed ottimizzare per il caricamento sul web (esempio sit web o blog).

download-immagine-ottimizzata

Al seguito di un breve caricamento, la foto ridimensionata di peso è possibile scaricarla cliccando sul pulsante “download”.

Ora la fotografia è pronta per essere caricata nel tuo sito internet, e-commerce o blog.

Comprimere e ridurre il peso delle immagini per i Social Network?

No, non occorre ottimizzare peso e compressione delle immagini che pubblicate nei vari Social Network in quanto non risiederanno sul vostro sito web e ciò non avrà alcun peso nel fattore di Ranking di Google in ottica SEO.

Ricordiamo inoltre che i Social Network come Facebook, Twitter Instagram.. utilizzano server giganteschi in grado di accellerare il caricamento delle foto e non hanno sicuramente problemi di dimensioni delle immagini.

Scarica la guida in PDF per l’ottimizzazione delle immagini per il web.

Guida PDF ottimizzazione immagini per il web

 

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Admin
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Come registrare lo schermo del PC gratis e senza programmi [2018

Quante volte ci è capitato di voler registrare lo schermo del nostro PC e non sappiamo mai quale programma utilizzare con la paura di installare programmi inutili o fastidiosa pubblicità.

Come registrare lo schermo del PC senza programmi

Oggi vi mostriamo un software online grazie al quale è possibile registrare il desktop del proprio PC. Per desktop intendo ogni attività che fai sul pc che risulta visibile dal tuo schermo.

Il software è ad uso illimitato e completamente gratuito. Registra inoltre l’audio proveniente dalle casse del nostro PC senza la necessità di avere microfoni o altri dispositivi.

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Registra il desktop del PC mentre lavori con Video Grabber Online

Accediamo al sito di Grab Online Videos. Il software è 100 % gratuito.

Questo software gratuito ha 3 funzioni che forse col tempo vi potranno essere utili.

La prima sezione chiamata “Grab Online Videos” vi permette di scaricare sul vostro PC dei filmati presenti sul web, ad esempio da YouTube, Facebook o altre piattaforme video.

La seconda sezione chiamata “Convert Video” vi permette di convertire un file multimediale presente sul vostro hard disk e scaricarlo in seguito nel formato a te desiderato.

Non sono queste le funzioni però che oggi ci interessano. Se sei capitato qui è perchè vuoi sapere come registrare il monitor del tuo PC senza utilizzare programmi vari, senza avere grandi capacità tecniche e sopratutto senza spendere un centesimo.

Le caratteristiche di Video Grabber Online

  • Completamente gratuito
  • Nessuna limitazione nel suo utilizzo
  • Possibilità di registrare lo schermo intero o parte di esso
  • Risoluzione massima di registrazione in base alla risoluzione del tuo monitor
  • Facilità di utilizzo

Registrare lo schermo del PC è una pratica molto utilizzata per chi fa video live utilizzando determinati applicativi sul web come anche il semplice browser Google Chrome, Mozilla Firefox o altro.

La comodità di questo software, oltre al fatto che è gratuito e non richiede installazione, è la facilità di utilizzo, accessibile a tutti e la possibilità di registrare senza problemi i movimenti del mouse e contestualmente registrare il proprio viso da webcam e oppure registrare la propria voce tramite microfono.

Registriamo il desktop del computer attraverso un sotfware gratuito

Accediamo alla sezione “Record Screen” come mostriamo nel video che segue:

Premiamo nel pulsante “Start Recording”.

Se, come immagino, è la prima volta che utilizzate questa piattaforma di registrazione del monitor occorre accettare che il nostro browser installi alcuni driver all’interno del nostro PC. Confermate dunque tranquillamente le richieste e attendete pochi secondi il termine dell’installazione.

Dovrete accettare ed avviare l’installazione dei driver del software online di registrazione come nell’immagine che segue:

installazione-registrare-schermo-pc

Vi ricordo che non state installando alcun programma ne software nel vostro PC, bensì la registrazione del desktop viene fatta attraverso questa piattaforma online.

Ora siamo pronti, da qui in avanti accedendo al sito Video Grabber sarà sufficiente avviare l’applicazione cliccando sempre su “Start Recording” ed il PC (se avete Windows 7, 8 o 10) vi chiederà di confermare l’avvio di un software esterno, confermando vi ritroverete con questa schermata al centro del monitor:

Registra il monitor del PC senza programmi

Analizziamo la schermata del programma per registrare lo schermo del PC

Attraverso gli angoli ed i lati segnati da un quadratino bianco è possibile allargare la parte dello schermo che desideriamo registrare, la risoluzione totale della parte che verrà catturata la vediamo in basso a fianco alla scritta “Custom”. Selezionando questa voce è possibile scegliere fra alcuni standard di risoluzione più comuni, FullHD (1920×1080), HD (1280×720), YouTube standard (640×320) e altro.

Il pulsante rosso “REC” posto a sinistra permette di far partire la registrazione. Sappiate che dal momento in cui viene cliccando il pulsante di registrazione parte un conto alla rovescia di 3 secondi, passati i quali comincia la cattura dello schermo.

Il simbolo del monitor serve per scegliere quale dispositivo registrare, se lo schermo del vostro PC o eventualmente attraverso una webcam collegata al computer.

Il simbolo del microfono serve per scegliere quale canale audio registrare, qui ovviamente è possibile scegliere anche di disattivare completamente la registrazione audio o selezionare un microfono esterno così che possiate registrare la vostra voce.

Il pulsante dell’ingranaggio serve per entrare nelle impostazioni dove è possibile configurare i tasti rapidi e la cartella di default dove salvare i filmati registrati.

I quattro quadratini a fianco al punto di domanda vi suggerisce altre applicazioni come quelle citate ad inzio articolo. Infine possiamo ridurre l’applicazione a icona così come chiuderla definitivamente.

Come salvare il file video della registrazione appena effettuata

Così come per far partire la registrazione premiamo il pulstante “REC” per terminare al posto del record avremo un pulsantino di pausa come nell’immagine che segue:

guida-registrazione-dello-schermo

Questa raffigura il software quando è in uso.

salvare-registrazione-dello-schermo

Cliccato sul pulsante pausa in blu, possiamo riprendere la registrazione in un secondo momento, aggiungendo una parte di filmato a quella già registrata, così da avere infine un file video unico.

La parte destra dell’applicazione è la fase conclusiva dove possiamo salvare il video appena registrato. Clicchiamo quindi nella spunta verde di conferma e si aprirà automaticamente il filmato.

Ora selezioniamo il pulsante in basso a destra e si aprirà una schermata dove possiamo scegliere fra varie opzioni:

salvare-video-registrazione-del-desktop

L’applicazione offre svariate modalità di salvataggio del file.

Se desiderate avere il file presente fisicamente nel vostro PC allora selezioniamo “Save as Video File”, qui ci chiederà il percorso dove salvare il video ed il nome che vogliamo dare al file.

Stessa cosa accade per quanto riguarda il pulsante “Save as GIF File” con l’unica differenza che non avremo un file video bensì un’immagine animata denominata GIF. Essa non contiene audio al suo interno ma è molto meno pesante rispetto ad un filmato completo.

Attraverso “Edit video Video File” è possibile andare a modificare il video appena creato attraverso la registrazione del desktop.

Infine abbiamo i pulsanti di condivisione, attraverso i quali è possibile anzichè scaricare il file sul vostro PC caricarlo direttamente su una delle piattaforme suggerite: YouTube, Video (due portali che racchiudono la possibilità di caricare e visualizzare filmati sul web) e Google Drive e Dropbox (portali gratuiti di storage online).

 

AGGIORNAMENTO 25/08/2017

A distanza di mesi dal tutorial possiamo confermare che lo strumento è veramente potente e valido.

Nonostante sia un software completamente gratuito offre molte possibilità come abbiamo visto, registrare lo schermo del pc mentre lavoriamo non è mai stato così semplice ed intuitivo.

Mai avuto un problema nell’utilizzo, mai il programma che andasse in crash, non ci ha mai abbandonati nonostante un utilizzo costante nel tempo.

Ringraziamo dunque VideoGrabber per il tool e ci auguriamo sia supportato pienamente nel tempo.

 

Se avete dubbi sull’utilizzo o avete consigli commentate qui sotto sarò lieto di rispondervi.

Admin
Dipendenza da smartphone, come la tecnologia ci aiuta a vivere meglio

La tecnologia che ci aiuta a vivere meglio

I device digitali comportano rischi ed effetti Collaterali: ma ci sono soluzioni intelligenti che ci aiutano a vivere in modo più consapevole la nostro dimensione digitale.

Ho scritto spesso del pericolo di sviluppare una dipendenza dai dispositivi digitali, rinunciando a ore di sonno, lavoro e vita sociale. In Germania hanno perfino coniato una nuova parola, “Smombie”, che è la fusione di “smartphone” e “zombìe” e descrive chi cammina con lo sguardo fisso sullo schermo del proprio telefono, totalmente inconsapevole del mondo intorno. Come fare per non “smombizzarrirci”?

La tecnologia stessa ci offre qualche antidoto.

MISURIAMO IL TEMPO SPESO ONLINE

Il primo passo è capire se siamo a rischio, valutando in modo oggettivo il tempo che passiamo ordine: possiamo usare, anche solo per un po’, un s!sterna che misuri quanto e come usiamo computer e smartphone.

Attenzione: tutte le app che misurano le nostre attività digitali ci chiedono di tracciare cosa facciamo, quindi per una volta leggiamo con attenzione i termini di servizio per capire quali dati cediamo e che uso ne verrà fatto e consideriamo se cancellarci una volta terminata la diagnosi.

DISCONNETTIAMOCI QUANDO SERVE

Le interruzioni continue impediscono di entrare nello stato di flusso in cui lavoriamo davvero bene: se abbiamo problemi a mantenere la concentrazione, possiamo obbligarci a stare offline. Io quando devo finire un lavoro metto lo smartphone in modalità aereo, per non ricevere chiamate e notifiche; ci sono anche sistemi che mandano offline “a tempo” i nostri dispositivi o ci impediscono di accedere a determinati siti.

FACCIAMO ATTIVITA’ FISICA

Infine, ricordiamoci che abbiamo un corpo che deve muoversi: anche in questo caso, misurare ciò che facciamo e darci obiettivi da raggiungere è un attimo incentivo per ricordarci di andare a camminare/correre/nuotare in ormai una quantità di dispositivi – i più classici piscina. Ci sono ormai una quantità di dispositivi indossabili – i più classici sono i braccialetti contapassi – che tracciano automaticamente vari tipi di  attività fisica e spesso anche quanto e come dormiamo. lo da quando uso il Fitbit, uno dei tanti tracker, ho iniziato a camminare con regolarità e ormai faccio quasi tatti i giorni quei 10.000 passiche ms l’OMS indica come l’attività fisica ideale per mantenersi in salute.

Approfondimenti

App per tracciare quanto e come usiamo i device Ce ne sono tantissime; fra le più diffuse, per smartphone Android abbiamo Quality Time e App Usage, su iOS c’è Moment; RescueTime funziona sia su piattaforma Android che sui normali computer. Tutte consentono di avere un quadro chiaro di quanto usiamo il nostro dispositivo e per cosa, nonché di stabilire delle `soglie di allarme” per ricordarci di smettere.

  • bitly/QualityTimeApp
  • bit.ly/AppUsageTracker
  • www.rescuetime.com

Andare offline quando serve RescueTime fra le altre cose ci permette di impostare tempi di disconnessione forzati e di limitare l’accesso a social network e app “succhiatempo”. Molte altre opzioni si trovano facendo una ricerca con “digital detox” su GooglePlay, AppStore o le estensioni del browser che usiamo; una molto consigliata è (OFFTIME), disponibile sia per Android che per iOS.

  • https://offtime.co

Testo tratto da Alessandra Farabegoli

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