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Fare SEO su Wix.com nel 2019

È possibile fare SEO su Wix nel 2019? PRO e contro della piattaforma gratuita

Win è una piattaforma online dove chiunque anche se meno abile sul web è capace di realizzare un sito internet carino e funzionale.

Ma non è tutto oro quello che luccica, andiamo a vedere alcuni pro e contro della piattaforma ma non solo. Ci porremo una domanda importante:

È possibile fare SEO con Wix nel 2019? È possibile posizionare un sito web realizzato con Wix nei primi risultati della ricerca organica di Google?

È cambiato qualcosa nel 2019 rispetto alla SEO su Wix.com nel 2018?

Scopriamolo assieme

Realizzare un sito web con Wix è facile

La semplicità nel suo utilizzo, il drag-n-drop (trascina e rilascia) permette a tutti, anche “niubbi” di creare un sito web funzionale.

La funzionalità nell’utilizzo per chi visita un sito web realizzato in Wix è pari alla semplicità della sua creazione.

Ma vediamo ora la cosa più importante e che realmente ci interessa.

Posizionare un sito web Wix.com è possibile? PRO e contro

Qui cercheremo di rispondere ad alcuni questiti che Wix propone sul suo sito web per promuoversi e promuovere il fatto che effettivamente attraverso questa piattaforma sia possibile fare SEO. Fare SEO significa in gergo tecnico posizionare un sito web sui risultati organici (gratuiti e non a pagamento) del motore di ricerca, in questo caso il primario è Google.

Il mio sito Wix è già SEO-friendly. Perché è così importante?

La maggior parte delle persone troverà il tuo sito usando motori di ricerca come Google. Un SEO efficace ti aiuta a essere trovato più velocemente e migliora la posizione del tuo sito nei risultati dei motori di ricerca.

I siti Wix sono pronti per essere personalizzati attraverso contenuti accattivanti che descrivono il tuo business. Questo rende più facile a Google sapere di che cosa tratta il tuo sito, e mostrarlo così nelle ricerche Google inerenti.

Abbiamo tutti gli strumenti di cui hai bisogno per un SEO efficace – e puoi gestire il tuo SEO direttamente dal tuo sito o dal tuo Pannello di Controllo Wix.

La nostra risposta

La prima parte spiega solamente il funzionamento della SEO e fin qui ci siamo.

Il fatto che rende possibile personalizzare il sito con contenuti accattivanti, non ha assolutamente nulla a che vedere con la SEO, anzi, spesso contenuti belli, multimediali, scenici.. Hanno una pesantezza che sul web provoca una negatività nei confronti della SEO a causa della lentezza nel caricamento lato “utente”.

L’attività di SEO non si fa da un pannello di controllo, se fosse così semplice tutti sarebbemo esperti SEO.

Cos’è il SEO – e come funziona?

Buona domanda! Partiamo dall’inizio. Search Engine Optimization è un insieme di azioni che effettui per ottimizzare il contenuto del tuo sito (testo, foto e video) così che Google sappia se il sito è un risultato inerente alle ricerche.

Per esempio, se il tuo sito è per un negozio di biciclette, vorrai che Google lo mostri quando le persone cercano dove comprare una nuova bici. Migliorare il SEO del tuo sito aiuta i motori di ricerca a fare questa connessione. Con Wix, è davvero facile dare al tuo sito un SEO efficace.

La nostra risposta

Fin qua nessun dubbio, se non l’ultima frase. Con Wix.com è semplice fare SEO si, ma non a livello professionale.

Quali strumenti SEO Wix mi offre?

In poche parole: tutto ciò di cui hai bisogno per dare al tuo sito un SEO efficace. Che tu sia un esperto di SEO o un principiante, abbiamo tutto ciò che fa per te.

  • SEO nell’Editor – Aggiungi un SEO per ciascuna pagina del tuo sito.
  • SEO per Immagini – Ottimizza le tue immagini con Alt Text nell’Editor di Wix.
  • SEO Wizard – Usa la nostra guida gratutita, passo per passo per migliorare il tuo SEO.
  • Blog Wix – Leggi i nostri articoli e scopri le nostre utili risorse.
  • Wix App Market – Esplora le nostre App per migliorare il tuo SEO
  • Assistenza Wix – Se hai qualche altro dubbio, il nostro Team di Supporto sarà felice di poterti aiutare.

La nostra risposta:

Se sei un esperto SEO, sicuramente sei d’accordo con me ed oltretutto non usi la piattaforma Wix per realizzare siti web.. O almeno SPERO!

Fare SEO su Wix.com nel 2019
Fare SEO su Wix.com nel 2019

Sono certo che questo contenuto ti possa essere utile a fare la scelta giusta per la tua professione, la tua attività e sopratutto la SEO.

Vuoi risparmiare? Ok lo capisco, ma realizzare un sito web con Wix.com in maniera gratuita e sperare di ottenere risultati non funziona. Se vuoi la bicicletta occorre che pedali, altrimenti ti consiglio di prendere i mezzi di trasporto!

Primi step SEO da fare su Wordpress

Primi step per fare SEO su WordPress

In questo articolo vogliamo spiegarti (a te che stai leggendo),

So che la maggioranza qui usa WordPress e spesso leggo domande su cosa partire nella configurazione.

Scelta del tema WordPress per il progetto

Tema: scelgo un tema che sia il più possibile leggero, usabile, pulito e mobile friendly. Quelli con cui mi trovo meglio sotto questi aspetti – e per altri – sono quelli sotto il framework di Genesis.

SEO di base con l’utilizzo del plugin Yoast

Yoast: installo e configuro Yoast. Chiariamoci, si può fare tranquillamente SEO senza plugin, ma con Yoast si può risparmiare molto tempo (ignora il semaforo!)

Sistemazione dei permalink in base alla struttura del sito

Sistemo i permalink in 2 modalità (a seconda dei casi), sito/nome articolo o sito/categoria/nome-articolo. In progetti semplici preferisco la prima, la seconda ha però alcuni vantaggi in portali di medio/grandi dimensioni a livello di analisi dei dati e ottimizzazione delle singole categorie.

Configurazione del file Robots.txt

Configuro il file robots in questa maniera:

User-agent: *
Allow: *.js$
Allow: *.css$
Allow: *.js?*$
Allow: *.css?*$
Sitemap: http://sito.it/sitemap_index.xml

Disabilitazione file e scelta di cosa indicizzare

Disabilito gli archivi per data, autore etc. e lascio da indicizzare solo le categorie, i tag li lascio indicizzati solo se ha senso farlo nel progetto editoriale

Abilitazione breadcrumb e sistemazione titoli

Abilito i breadcrumb (briciole di pane) importantissimi lato SEO e UX. Con Yoast puoi farlo andando su Avanzate.

I titoli devono essere di questo tipo: Titolo | Nome portale. Attenzione a titoli troppo corti/lunghi o peggio doppi (ma di questo parlerò dopo).

Riassunto lato SEO dei contenuti ed eliminazione di testi duplicati

Abilito/utilizzo i riassunti in modo da ridurre/azzerare ciò che può essere in qualsivoglia modo un testo duplicato/ridondanza. Questo discorso va oltre la SEO, credo che avere dei riassunti che sintetizzino il contenuto, fra le altre cose, possa aumentare il livello di qualità di un contenuto e, su larga scala, di un progetto.

Impostazione di schema ed open graph

Tramite Yoast e altri plugin come WP SEO Structured Data Schema o Wordlift imposto Schema e i meta dati Open Graph

Controllo e gestione di articoli simili o dello stesso argomento

Sempre tramite Yoast (dopo aver usato un software come Screaming Frog) se devo lavorare in grandi blog multi-autore faccio una revisione regolare dei titoli per evitare che ce ne siano vari troppo vicini (potenziale cannibalizzazione se trattano delle stesse tematiche), da Strumenti>Editor di massa. Nel caso trovassi articoli “doppi” uso htaccess o un plugin per gestire i redirect per inglobare gli articoli doppi in uno.

Creazione sitemap e link interni

Tramite plugin come WP Sitemap Page creo una sitemap html che linkerò nel footer con titolo e testo “Mappa del sito” e a cui aggiungo *sempre* una presentazione di cosa sia (se ricordo bene JM ha detto in un paio di occasioni occasioni di evitare pagine con links senza testo)

Ci sarebbe tantissimo altro da dire che coprirebbe tranquillamente un libro di 200 pagine, ma già con questi 10 punti direi che potete partire col piede giusto!

Questo decalogo è tratto da un post Facebook di un esperto SEO, Amin El Fadil, il quale si definisce esperto e lavoratore nel settore da circa 10 anni.

L’esperienza lo ha portato a creare questa lista di operazioni fondamentali da fare per un progetto SEO. Si parte ovviamente dalla base, perché anche i progetti più grossi ed importanti partono dalla base, dalle fondamenta. È come se iniziassimo a costruire una casa partendo dal tetto, funziona? NO!

Video aziendali, le tipologie e quella migliore adatta a te

Video aziendali: quale tipologia per te?

Le video infografiche, i video industriali, i video emozionali, le video recensioni e i video tutorial: sono numerose le tipologie di video aziendali a cui si può fare riferimento per far conoscere il proprio brand. Andiamo alla scoperta delle caratteristiche e dei vantaggi di ognuna di esse.

Nel mercato attuale, affidarsi ai soli contenuti testuali per farsi conoscere in Rete è un errore che non può essere commesso: soprattutto con il boom della navigazione in mobilità, diventa sempre più importante riuscire a sfruttare le potenzialità delle immagini e dei video, che – se ben strutturati – hanno la capacità di catturare l’attenzione in pochi secondi. Ma quali sono le soluzioni che vale la pena di scegliere per raggiungere i propri obiettivi?

video emozionali sono perfetti quando si ha la necessità di condividere i propri valori e di far conoscere i propri punti di forza, ma al tempo stesso si desidera incentivare chi li guarda alla condivisione. Si tratta di filmati che possono essere commoventi o divertenti: non è detto che l’intrattenimento debba sempre suscitare una risata, mentre ciò che conta è andare a colpire anche la sfera emotiva, oltre a quella razionale. Si possono sfruttare i video emozionali, per esempio, per comunicare un’immagine autentica e positiva dell’azienda.

Anche le video infografiche offrono un aiuto prezioso ai brand che si rivolgono ai consumatori, ai clienti da fidelizzare e a quelli da conquistare: i vantaggi offerti sono numerosi, a iniziare dall’incremento del numero di conversioni, per proseguire con la facilità di condivisione che le caratterizza. Le video infografiche sono destinate a rimanere ben impresse nella memoria di chi le guarda, poiché associano numeri, dati e informazioni al potere delle immagini. I visitatori tendono a soffermarsi di più, catturati dagli elementi grafici che di volta in volta possono essere scritte, personaggi o sfondi animati.

video industriali, a loro volta, sono progettati e messi a punto per mettere in mostra non solo le aziende nel loro insieme, ma anche dei prodotti specifici o dei particolari servizi che caratterizzano la loro offerta. La corporate identity è una realtà che si articola in molteplici fattori: riuscire a trasmettere il mood di un’impresa vuol dire essere in grado di andare incontro alle aspettative degli utenti, siano essi clienti, fornitori o partner commerciali. I video industriali, infatti, non devono solo servire ad attirare nuovi clienti e quindi ad aumentare le vendite, ma permettono anche di migliorare la reputazione di un brand.

Le video recensioni affidate a un’agenzia professionale possono avere declinazioni differenti a seconda dello scopo da conseguire: così, si potrebbe optare per un video virale o un video non convenzionale, ma anche per un video educativo. Le tecniche adottate cambiano in funzione della tipologia di video recensione che si vuole diffondere: il ricorso ad animazioni o elementi grafici non è una prerogativa esclusiva delle video infografiche ma può essere sfruttato anche in questi casi, per dare vita a soluzioni che risultino al contempo esplicative e coinvolgenti, sulla scia di un modo di comunicare innovativo.

video tutorial, infine, sono how to che giovano in misura significativa alla brand awareness, anche se in modo indiretto: si tratta di investimenti che rientrano in una più ampia strategia di content marketing e che si rivelano supporti eccellenti per la promozione e la vendita. Video di questo tipo possono essere diffusi sui social network ma costituiscono anche dei biglietti da visita più che interessanti in occasione di eventi e fiere del settore. Si tratta di guide, cioè di filmati tecnici che servono a illustrare le caratteristiche di un certo prodotto o magari il modus operandi (un documentario sulla produzione, per esempio). 

5 motivi per avere un blog aziendale

5 buoni motivi per avere un blog aziendale

L’apertura di un blog aziendale rappresenta una necessità quasi imprescindibile per la maggior parte delle imprese, che possono fare affidamento su questo strumento di marketing digitale per farsi conoscere: ecco perché.

Il miglioramento della percezione del brand è solo uno dei tanti motivi per i quali un sito web aziendale dovrebbe essere corredato da un blog a supporto: nell’ambito di una strategia di content marketing, esso può essere sfruttato a scopi informativi o per emozionare, ma anche per intrattenere. L’importante è che esso sia in grado di coinvolgere i lettori a cui si rivolge. Ecco, dunque, le cinque ragioni per cui è importante poter contare su un blog.

Il primo aspetto è che grazie a un blog si ha la possibilità – ma forse sarebbe più corretto dire “la certezza” – di intercettare clienti nuovi. Ogni giorno, se il blog viene aggiornato in modo costante e riempito con contenuti realmente informativi, si possono attirare visitatori. Ovviamente è essenziale che essi rientrino nel target di riferimento: a questo scopo occorre sempre tenere conto delle regole della SEO, basandosi sulle parole chiave per le quali ci si vuol fare trovare. Ogni post deve avere un valore: si può trattare di consigli, di suggerimenti, di tutorial, di informazioni nuove. L’importante è che i lettori siano intrigati e, così, incentivati alla condivisione.

Il secondo motivo è che il blog aiuta il posizionamento sui motori di ricerca del sito web aziendale a cui è correlato. Partendo dal presupposto – già menzionato, ma è sempre bene ribadirlo – che non si può prescindere da aggiornamenti costanti, il blog contribuisce a fare in modo che il sito riesca a posizionarsi per keyword che magari altre strategie SEO non permettono di indicizzare così facilmente. Ecco perché la SEO e il blog non vanno considerati come due soluzioni alternative, ma piuttosto come strumenti complementari, da utilizzare in parallelo in modo tale che uno sia di sostegno all’altro. Da un lato si vuol apparire interessanti per i potenziali clienti; dall’altro lato si vuol raggiungere lo stesso obiettivo agli occhi di Google e dei suoi algoritmi.

L’acquisizione di nuovi contatti è la terza ragione per la quale si può pensare di approfittare dei vantaggi offerti da un blog. Il concetto è quello della lead generation. Ogni post, quindi, può diventare uno strumento da utilizzare per generare contatti. Anche semplici accorgimenti sono utili a tale scopo: alla fine di alcuni articoli, per esempio, si può pensare di mettere una call to action per i lettori, finalizzata all’iscrizione a una newsletter o magari al download di un contenuto free. In una prospettiva di lead nurturing, poi, con i dati acquisiti si può dare il via a una campagna di email marketing.

Ma chi gestisce un blog non si può concentrare unicamente sui clienti che devono essere acquisiti: è indispensabile prestare attenzione anche a chi è già un cliente ma deve essere fidelizzato. Perché non provare a fare in modo che alcuni di essi diventino dei brand lover o perfino dei brand ambassador? Anche per la fase di delight il blog ha un ruolo di primaria importanza: i lettori più assidui meritano di essere coccolati e premiati, magari con iniziative a loro dedicate o con contenuti particolari pensati appositamente per loro. 

Il quinto e ultimo motivo è che il brand è molto utile per il brand positioning, una necessità che non può essere sottovalutata soprattutto dalle piccole e medie imprese. Per farsi ricordare, non si può fare a meno di posizionarsi tra i ricordi dei consumatori: ecco, quindi, che il blog può essere sfruttato anche per promuovere i valori alla base dell’azienda e la sua mission, rendendo il brand quasi umano, e dunque più vicino ai lettori.

Google Plus e Wordpress

Riprendiamo brevemente le comunicazioni riportando l’annuncio dell’integrazione dei contenuti prodotti su WordPress.com ed il social network Google+.

È di ieri infatti l’annuncio ufficiale dell’integrazione delle principali funzionalità del Social del colosso di Mountain View con la nostra piattaforma di blogging (o pubblicazione on-line) preferita. Tra di esse:

Connessione al nostro Profilo Google+

Collegando il nostro Profilo Google+ con quello di WordPress.com stabilirà una connessione ufficiale tra i contenuti da noi pubblicati su entrambe le piattaforme. Qual è il beneficio di far questo? Qualcuno potrebbe chiederselo. Il primo e più importante è quello di stabilire in maniera univoca su Google (e quindi sul web) che si è effettivamente l’autore originale di un dato contenuto, questo fornirà una migliore offerta in termini di risultati di ricerche sul “vostro” argomento, portando traffico sul blog.

In alcuni casi, Google potrà anche utilizzare quest’informazione per mettere maggiormente in evidenza i tuoi articoli, rispetto ad altri, assieme al vostro Profilo.

Dettagli della connessione tra gli account

  • Il nome visualizzato che apparirà di fianco ai tuoi post sarà il tuo Nome Reale (richiesto da Google+), al posto del tuo nickname (se lo usi).
  • Una nuova sezione dedicata a Google+ sarà aggiunta nell’area dedicata ai bottoni di Condivisione/Like posta in calce ai tuoi articoli. Questa includerà un link al tuo Profilo Google+ -completa dell’immagine utente da te scelta- ed un bottone che i tuoi visitatori potranno cliccare se decideranno di seguire le tue attività su l social network ed uno per far visitare loro il tuo profilo.

La pagina ufficiale di supporto Connect Your Google+ Profile offre tutte le informazioni sul connettere (e disconnettere) i propri account.

Inserire commenti autenticandosi con il nostro account Google+

Come noto quando inseriamo un commento ad un articolo su di un blog ospitato su WordPress.com, possiamo farlo sia come utenti ospiti (inserendo comunque delle credenziali che ci identificano, quali l’email ed un nickname e/o il nostro sito web) oppure utilizzando le credenziali di accesso di WordPress.com o ancora uno degli altri servizi supportati. Da oggi a quest’elenco di servizi di autenticazione di terze parti si aggiunge anche quello basato sugli account Google+, e quando lo utilizzeremo verranno automaticamente inseriti i nostri dati nella form, assieme all’immagine del nostro avatar, che saranno associati al nostro commento.

Condividi i tuoi articolo su Google+ con Publicize

Publicize rende immediata la condivisione di un nostro articolo su altri social network (quali FacebookTwitter, Tumblr, LinkedIn, e recentemente Path). Bene, ora possono apparire anche nella nostra pagina Profilo di Google+, mentre, nelle prossime settimane, sarà anche possibile la (ri)pubblicazione automatica degli articoli anche nelle Pagine di Google+.

Per cominciare puntiamo il nostro browser su Impostazioni → Condivisione all’interno della nostra Bacheca e sotto il riquadro Publicize, cerchiamo e clicchiamo sul tasto Aggiungi una nuova connessione a Google+. Verrà chiesto di approvare la connessione a crearsi tra il nostro sito/account su WordPress.com e Google+. Quindi potremo selezionare su quali social network pubblicizzare i nostri post: verso alcuni contatti, una specifica Cerchia, oppure condividerlo pubblicamente (con Pubblico). Per perfezionare l’autorizzazione dovremo cliccare su Accetta.

Una volta che la connessione sarà verificata, potrai cliccare su una casella di controllo per rendere questa connessione tra account disponibile (o meno) a tutti gli (eventuali) utenti del nostro sito. In tal caso anche se il post lo scrive l’utente Pinco, verrà pubblicato nella timeline dell’utente Panco (che ha unito l’account WP.com con Google+).

Il bottone condividi su Google+

Possiamo ora aggiungere il bottone di condivisione su Google+ accanto agli altri sinora disponibili. Per far questo, come sempre, ci basterà andare in Impostazioni → Condivisione all’interno della nostra bacheca ed attivare, mediante un drag-e-drop, il bottone di condivisione Google+ nell’area Servizi Abilitati nella sezione dei Tasti di Condivisione (immediatamente sotto l’elenco degli account collegati per la funzione Publicize). 

Includi i post pubblicati su Google+ nel tuo blog su WordPress

Potrai anche includere un post pubblicato su Google+ sul tuo blog, allo stesso modo in cui oggi puoi includere un tweet o un video. Inserendo la URL di una pagina Google+ su di una riga, oppure usando lo shortcode mostrato nell’esempio seguente:

[googleplus url=https://plus.google.com/u/1/b/107577179550139609711/107577179550139609711/posts/4EwjFDvYiVJ]

Questo mostrerà all’interno del nostro nuovo articolo il contenuto proveniente da Google+

Caratteristiche addizionali

Con questo abbinamento tra account appena creato possiamo avere accesso ad una serie di ulteriori vantaggi, quali l’uso di tutto l’insieme di servizi tipicamente associati ad un account Google, quali ad esempio la validazione di un sito/domonio la creazione di una XML sitemap ed anche l’utilizzo di un’email personalizzata (se abbiamo un dominio associato alle Google Apps) e l’embedding di contenuti (quali Google DocsMappe e Calendari).

Jetpack, plugin per WordPress

Jetpack, plugin per WordPress

Utilizzi Jetpack?

Per tutti quelli utilizzano il plugin Jetpack per i propri siti basati su WordPress.org al momento è disponibile solo l’autenticazione per i commenti grazie a Google+, mentre le altre funzionalità saranno attivate in successibi aggiornamenti del plugin.

La chiave del 2019 sui social network sono i live, video in diretta

I segreti dei Social Media nel 2019

La parola più importante per il 2019 sarà “live“. Tutti gli eventi in diretta sarano il focus per il 2019, non a caso portali come Twitch, Instagram e YouTube stanno cercando di portarsi sempre più avanti per quanto riguarda la tecnologia e sopratutto l’interazione in diretta.

Possibilità di sponsorizzare ed essere sponsorizzati, pubblicità e traffico grazie anche alle nuove reti 4G e 4,5G (telefoniche) e le connessioni sempre più economiche e veloci che favoriscono l’utilizzo dello smartphone fuori da una copertura wi-fi.

Se pensiamo che appena 12 mesi fa per avere 5 Gb di traffico dati nel telefonino occorreva forse spendere 20 euro al mese mentre ora con appena 5 euro abbiamo oltre 20 Gb di traffico internet.

Il live, così come le funzioni social per portare sempre più interazioni su Instagram, Facebook (in forte calo rispetto agli anni passati) e Twitter.

Quest’ultimo usato molto per gli eventi live, con la possibilità di trattare un argomento importante sul momento ma che non è portato alla condivisione di video e fotografie se non in settori molto specifici.

Twitter è inoltre molto utilizzato all’estero, specie in UK e USA ma ben poco in Italia purtroppo, ha grandi potenzialità e sopratutto stabilità.

La comunicazione con i clienti nel 2019 dovrà essere ancora più diretta, allora è bene puntare a chatbot e Facebook Messenger, in modo da stabilire una connessione immediata con il cliente. Un passo ulteriore è possibile farlo attraverso i Live Video. Il loro punto di forza risiede nella possibilità di svelare il volto umano dell’azienda, stabilendo una reale connessione con il cliente.

Anche per il 2019 gli influencer continueranno a dominare la scena. I vantaggi del loro utilizzo sono ormai noti, l’importante è individuare sempre volti nuovi, capaci di dare uno scossone al marketing.

Come si muove nel 2019 l’industria degli influencerIl segreto del 2019 è però il passaparola, creato da clienti fedeli al marchio, che sentono di avere un rapporto privilegiato con esso. Si tratta di una tattica di marketing che richiede molto equilibrio e che si basa sulla genuinità del rapporto cliente-marchio. Presuppone un lavoro capillare ma in cambio promette livelli molto alti di soddisfazione. In ogni caso si tratta di un elemento che ha a che fare con la personalizzazione, come quasi tutti i trend proposti.

Il 2019 sarà quindi l’anno della personalizzazione.Sempre più Instagram è la casa degli influencer e sempre meno lo saranno gli altri social network.

Quindi se hai molti follower (superiori a 20/30 K) allora puoi immaginarti come un canale che si può definire influencer, anche se è vero che servono numeri molto più ampi per avere risultati.C’è anche da dire però che in particolari nicchie di mercato anche un profilo ben strutturato, seguito e con una reputazione da pochi follower (anche 4/5.000) può fornire ottimi risultati. Tutto sta nel verificare ed analizzare l’obiettivo della nostra “influenza”.

Con questo è tutto, la chiave del 2019 saranno il live e l’influencer.

Ricerca su Google attraverso un iPad

Come contattare il supporto di Google ADSense

Google ADSense è il servizio che permette di inserire della pubblicità all’interno del tuo sito web, che sia esso realizzato con WordPress, Joomla o qualsiasi altro CMS esistente.

Inizialmente, appena aperto un account ADSense oppure quando ancora il vostro guadagno è relativamente basso, non sarà possibile contattare direttamente il supporto di Google ADSense, o meglio sarà possibile farlo solamente attraverso il forum di assistenza ufficiale.

Il forum di assistenza è gestito direttamente dagli utenti più o meno esperti in materia che possono fare domande e rispondere a quelle fatte dagli altri utenti. Una serie di membri più esperti, che hanno già risposto a centinaia o migliaia di utenti e che sopratutto sono esperti in materia hanno dei badge, che garantiscono la qualità delle risposte.

Qui è possibile dunque domandare i vostri quesiti ed avere tutte le risposte che vi servono.

Ecco il link al forum di assistenza ufficiale:

Forum di assistenza di Google ADSense.

Una volta superati i 25 euro di guadagni netti con il servizio Google, sarà possibile avere accesso diretto al contatto con il supporto di ADSense. Come fare? Semplice, potremo farlo direttamente dal nostro account. Ecco come conferma infatti l’assistenza ADSense nell’apposito forum di supporto, ora è possibile contattare l’assistenza direttamente dal vostro account alla voce “contattaci”.

Come contattare l'assistenza ufficiale di ADSense

Come contattare l’assistenza ufficiale di ADSense

Come avere il profilo verificato con il badge su Instagram

Instagram è ormai diventato uno dei tre social network più utilizzati a livello globale anche e sopratutto per questioni lavorative.

Richiedere la verifica di un account era possibile anche in precedenza, ma lo era esclusivamente per un personaggio pubblico, un’azienda o comunque un profilo degno di nota.

Avere il badge poteva significare che il profilo era importante, che avesse molti follower e che di conseguenza poteva anche essere un influencer. Da oggi invece sarà possibile richiedere il badge di verifica dell’account Instagram anche a profili privati, così da darne maggior valore agli occhi dei follower.

Anche su Facebook è possibile richiedere il badge di verifica delle pagine ormai da anni.

Come richiedere il badge di verifica su Instagram

Richiedere il badge è un procedimento veramente molto semplice, che si può fare direttamente dallo smartphone con l’app Instagram installata. Richiede avere qualche documento sotto mano, ma nonostante tutto è una richiesta molto rapida.

Per effettuare la richiesta di verifica del proprio profilo Instagram, sarà necessario recarsi nelle Impostazioni dell’app > Richiedi verificazione. Dopo aver compilato il form che vi si pone e aver effettuato l’upload degli eventuali documenti richiesti, Instagram vi avviserà che ci vorranno circa 30 giorni per avere una risposta alla richiesta di verifica, sia negativo che positivo.

In caso di esito negativo, la domanda per l’autenticazione potrà essere effettuata una seconda volta dopo 30 giorni dal rifiuto. In caso invece di esito positivo avremo un profilo Instagram con il badge di verifica come questo:

Ecco il badge di un profilo Instagram verificato correttamente

Ecco il badge di un profilo Instagram verificato correttamente

 

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Siti web, i primi passi per la creazione

Siti Internet: da dove iniziare – Primi Passi

Al giorno d’oggi avere un sito web personale o per la propria impresa, piccola o grande che sia, è indispensabile per tante ragioni. Nell’era digitale, dove chiunque può avere informazioni su qualunque cosa direttamente sul proprio PC o telefono, un sito web è per prima cosa il nostro biglietto da visita, la nostra presentazione. Non a caso nell’ultimo decennio i siti web italiani, specialmente quelli delle piccole e medie imprese o dei professionisti, sono aumentati in maniera esponenziale, di pari passo con l’evoluzione delle reti mobile. In un sito web noi possiamo scrivere e trattare di tutto, sempre nei limiti della giurisprudenza, dando informazioni utili ai visitatori che ci raggiungono tramite l’indirizzo univoco del nostro dominio. Possiamo dunque dire che il nostro sito web è l’estensione della nostra casa, o ufficio, e che il dominio è l’indirizzo della nostra abitazione. Se state iniziando un percorso di studi su come realizzare un sito web, io, Gabriele Pantaleo, esperto in Digital Marketing e nella creazione di siti web in Joomla e WordPress, vi darò adesso qualche consiglio.

Cosa è un CMS

La diffusione dei siti web negli ultimi anni è incrementata anche dopo l’avvento dei primi CMS. Con questa sigla si indica un Content Management System, ossia un Sistema di Gestione dei Contenuti che altro non è che un modo per presentare più facilmente le informazioni, organizzandole sotto forma di pagine web. Se fino al 2000 i siti web più diffusi erano quelli scritti in HTML, con qualche integrazione di PHP e interazioni semplici con i Database per la gestione dei dati, adesso un CMS riesce a fare tutto questo in maniera semplice ed efficace, senza che l’utente abbia conoscenze approfondite dei diversi linguaggi del web. Possiamo dire che un sito realizzato con un CMS è composto da diversi moduli, detti comunemente estensioni o widget, e che ognuno permette di fare qualcosa. Esisteranno, ad esempio, moduli per il form di contatti, per la mappa, per una jslideshow, per una galleria foto e così via. Molti di questi moduli sono gratuiti nei CMS Open Source, mentre altri sono a pagamento, sopratutto se da integrare in CMS E-commerce o se hanno funzioni più specifiche. A seconda dell’esigenza, è possibile pensare al tipo di sito web che si vuole progettare e realizzare e anche al tipo di CMS da utilizzare. Vediamo ora come possiamo categorizzare i siti web.

Tipi di siti internet

Un professionista o una piccola impresa avrà la necessità di far vedere i propri servizi e prodotti ai visitatori, come anche condividere la sua storia e avere una pagina di contatto. In pratica un sito web del genere con solo 3-4 pagine oltre la Home viene detto “Vetrina” ed è uno tra i più semplici e facili da realizzare. Addirittura molte imprese vogliono essere maggiormente diretti con il proprio utente tipo e quindi optano per la creazione del cosiddetto One Page Site, un sito da una sola pagina, consultabile scorrendo la rotella del mouse, dove c’è scritto tutto. Lasciando stare le considerazioni sul posizionamento del sito internet, optare per un sito vetrina è la soluzione più facile, veloce e meno dispendiosa.

Chi lavora con le immagini, con testi, con la musica e con i contenuti avrà invece bisogno di continui aggiornamenti e quindi un sito di questo genere non gli basterà. In questo caso è preferibile pensare di creare un blog dinamico, dove è facile caricare nuovi contenuti in maniera veloce. Un blog, dunque, è sicuramente la scelta giusta per chi vuole tenere sempre aggiornato il proprio pubblico.

Un’altra macro categoria di siti web è quella dei portali, magazine ed e-commerce. Stiamo parlando di siti molto grandi con migliaia e migliaia di articoli e funzioni. Sebbene è possibile creare questi portali con un CMS, sarà meglio attenersi ad un’attenta analisi fatta da un professionista.

Quali sono i migliori CMS

Una volta capito quale tipo di sito internet fa per noi, possiamo scegliere il CMS più adatto alle nostre esigenze. Escluderemo da ora in poi il discorso e-commerce, dato che è più complicato e non possiamo affrontarlo in poche righe. I CMS più famosi sono Joomla e WordPress, utilizzati da milioni di utenti in tutto il mondo. Entrambe le piattaforme si sono diffuse maggiormente negli ultimi anni grazie al fatto che sono Open Source e la community che sta dietro lavoro ogni giorno per migliorare il servizio. Essendo i più diffusi, sono anche i più attrezzati dal punto di vista dei widget e moduli, per lo più gratuiti e scaricabili da internet in pochi secondi. Vediamo i punti di forza.

I punti di forza di WordPress

WordPress offre due servizi: uno di blogging gratuito, ospitato nel dominio WordPress.com, e quello di CMS indipendente e gratuito, che si può scaricare all’indirizzo WordPress.org. Il .com si è diffuso a macchia d’olio alla fine del primo decennio del XXI secolo, quando ci fu la migrazione dei blog personali da Microsoft Live Messenger a questa piattaforma. Tutt’ora chiunque dotato di email può aprirsi un account su WordPress e creare il proprio blog o sito in pochi secondi, scegliendo temi e funzionalità più o meno avanzate. Il dominio univoco è compreso nell’abbonamento gratuito, ma è di terzo livello, quindi non di vostra proprietà. Potete anche decidere di abbonarvi al servizio e sbloccare dominio di primo livello .it, .com, ecc… e attivare funzionalità extra. Se invece siete degli smanettoni o comunque volete realizzare qualcosa di più professionale, scaricate il CMS dal dominio .org e installatelo in remoto su un hosting per iniziare a lavorarci.

Pur essendo un open source, WordPress ha grandissime potenzialità ed è adatto per qualunque tipo di sito, da quello vetrina al blog. Tramite una semplice estensione e qualche ora di accurata personalizzazione, il sito potrebbe anche diventare un e-commerce e voi potrete vendere in tutto il mondo!

I punti di forza di WordPress sono:

  • gratis;
  • facile da installare;
  • widget gratuiti;
  • facilmente configurabile.

L’alternativa Joomla

Joomla è anche un altro CMS molto diffuso in tutto il mondo è ha alle spalle una community davvero forte. Personalmente utilizzo questa piattaforma per la realizzazione dei miei siti perchè trovo che ci siano più possibilità di modificare i contenuti e il template. I nuovi framework dei Template di Joomla permettono anche la modifica delle pagine attraverso un sistema WYSIWYG, ossia quello che vedi è quello che è. In questo modo sarà più facile per i principianti impostare le pagine e più veloce per gli esperti apportare grandi modifiche. I moduli in joomla vengono attivati dopo che verranno installati i componenti e i plugin, i quali si possono traverse nel sito Extensions di Joomla, la directory ufficiale del CMS dove trovi contenuti gratuiti o a pagamento. Joomla è più complicato di WordPress sotto alcuni aspetti, ma ciò non significa che non si possa prendere dimestichezza ed effettuare lavori più di “fino”.

Conclusioni

Non esiste un CMS giusto e sbagliato sopratutto per realizzare un sito web di piccole dimensioni. Il vostro livello informatico e le vostre capacità di apprendimento ci sapranno orientare su uno di questi due CMS. Ricordiamo che entrambi sono gratuiti e che li potete testare per quanto tempo vorrete presso un server locale o remoto, provando dunque tutte le funzionalità base e avanzate.

Instagram TV, PRO e contro della nuova app

Instagram TV è un’applicazione, una piattaforma a parte in parte legata in parte slegata da Instagram stessa. Non è altro che un luogo dove poter pubblicare esclusivamente video. Nasce principalmente come concorrente di Facebook, Amazon, Netflix e tutte quelle piattaforme video che vogliono far concorrenza a youtube.
Occorre scaricare un’applicazione a parte chiamata IGTV, da qui Instagram TV, essa è richiamabile anche attraverso un pulsantino nell’ app di Instagram stessa in alto a destra. È possibile linkare il proprio Instagram TV anche attraverso una storia.

I PRO di Instagram

I pro di questa applicazione sono il fatto che nasca mobile, al contrario di come è nata youtube, nell’era in cui tutto si faceva da PC e non dal cellulare, IGTV Sfrutta la funzione di swipe, quindi lo scorrimento attraverso il dito nello schermo del proprio smartphone.
Attraverso un’attenta analisi di statistiche di utilizzo delle App per i video, Instagram TV è nata per essere visualizzata in verticale, in quanto la maggior parte degli utenti spesso giovani faticano a ruotare il telefono orizzontalmente, in questo modo l’app é stata ideata per essere visualizzata in maniera verticale.

Un altro punto di forza è il numero di utenti attivi su Instagram, con circa un miliardo di utenti attivi e milioni di visualizzazioni. Un esempio è Chiara Ferragni, nota blogger italiana compagna del cantante Fedez, al suo primo video nella nuova piattaforma ha realizzato circa un milione di visualizzazioni.

I contro di Instagram TV

Il primo punto negativo di Instagram TV è il fatto che è ancora acerba, non è ancora Secondo noi pronta per essere messo sul mercato. Non è semplice e rapido cercare un video, ma forse non è questo l’obiettivo stesso della app, potrebbe essere semplicemente quello di proporti un palinsesto dove tu scorrendo Vai a scegliere video da visualizzare.
Il secondo grande problema è che non tutte le tipologie di filmati si adeguano alla visualizzazione in verticale, prendiamo l’esempio di una partita live di NBA ho una partita di calcio che chiaramente Io voglio vedere la palla muoversi per cui la soluzione migliore è quella di visualizzare a schermo intero in orizzontale.
Al contrario video dove abbiamo news, uno speaker che parla o tratta un argomento a noi interessante , risulta essere godevole anche in verticale.

Un problema che potrebbe venire con l’utilizzo di questa app, è che io utente che voglio fare un video e voglio segnalare i miei follower la presenza di un nuovo filmato, non so dove parlarne. Carico il video su Instagram TV? Segnalo il video con un breve estratto in una storia? Lo segnalo nel feed, in bacheca? Questo purtroppo lo scopriremo soltanto testando ed utilizzando l’App nel corso del tempo.

Un altro problema per coloro che creano contenuti è il discorso monetizzazione, perché si è stato annunciato che a breve ci sarà una monetizzazione derivata dalle pubblicità visualizzate nei video, ma ancora non è attiva Come accade da anni su youtube.

Ci sono e ci saranno sicuramente complicazioni a livello di realizzazione di lunghi video per instagram, e soprattutto di moderazione per Instagram stessa, Sì ora vengono moderati un miliardo di utenti ma non ci sono video lunghi 20 30 40 minuti.
Instagram ha tutte le carte in regola quindi per diventare un competitor di Facebook e YouTube in primis, Bisogna vedere come lavorerà, come si evolverà e come i principali utenti con più follower al mondo lavoreranno su questa nuova piattaforma.