Il lavoro del food photography

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Il lavoro del food photography

In Italia ma non solo, il cibo è parte intragrante della felicità nella vita quotidiana, perché mangiare bene ci rende felici!

Ma tutte le foto, i servizi fotografici, le pubblicità che vengono fatte mostrando i prodotti più belli ed appetibili del mondo, che segreto hanno?

Come fanno a farci venire l’acquolina in bocca ogni volta che vediamo soltanto una foto o un filmato? Semplice, ogni scatto, ogni ripresa è studiata per avere questo effetto, per catturare il momento giusto, la luce migliore, la composizione e gli elementi della scena.

Il lavoro del food photography, guida e consigli

Questo è il lavoro del food photography, il fotografo del cibo.

Riportiamo di seguito un interessantissimo articolo scritto da Andrea Martella di Ridble.com.

L’importanza di una buona luce

La luce svolge un ruolo fondamentale in tutti i generi fotografici ma in particolare modo in questo sarà la chiave di successo della foto. Differentemente da quanto si potrebbe pensare, nella Food Photography non prevale l’utilizzo di luce artificiale, anche se siamo portati a credere che sia un genere molto vicino alla fotografia in studio o still life; viene utilizzata principalmente la luce naturale proprio per l’aspetto naturale che dona all’immagine grazie alla sua morbidezza e delicatezza che non genera ombre troppo dure o punti di alte luci che non farebbero altro che distogliere l’attenzione.

Food Photography

Importanza della luce nella foto del cibo

© Natalia Lisovskaya

Nel momento in cui si dovesse usare la luce artificiale, sconsiglio altamente l’uso del flash incorporato al corpo macchina in quanto difficilmente gestibile; molto meglio fonti di luci individuali o flash esterni adeguatamente diffusi tramite l’utilizzo di soft box o più semplicemente teli di colore chiaro che rendano la luce più morbida, andando a ricreare l’effetto della luce naturale. Qualora anche la luce naturale fosse difficilmente gestibile, nulla ci vieterà di intervenire per regolarne la quantità che dovrà raggiungere il nostro piccolo set fotografico.

Nella maggior parte delle situazioni la luce migliore sarà quella proveniente lateralmente o posteriormente al cibo che stiamo fotografando – luce che ci restituirà una maggiore sensazione di naturalezza e semplicità.

La tecnica: i parametri per un’ottima foto

Per riuscire a fotografare correttamente e con un buon risultato finale i nostri piatti, dovremo adottare tecniche comuni in fotografia affiancate da una conoscenza di quello che si sta fotografando e da come lo si vuole ritrarre.

Prima di tutto consiglio l’utilizzo del treppiede per vari motivi: per poter comporre più facilmente la nostra foto, per poter operare più facilmente sul set, per poter effettuare piccole e veloci modifiche e per stabilizzare la macchina nel momento in cui utilizzeremo valori ISO bassi, i quali allungheranno di conseguenza il tempo di esposizione. Nel momento in cui un cavalletto non fosse disponibile, consiglio caldamente di non scendere sotto i tempi di sicurezza; questo ci salverà dall’insorgere del micro mosso che non porterà nulla di buono alla nostra immagine.

Fortunatamente, nella Food Photography sono utilizzati diaframmi molto aperti che vanno da un minimo di f/1.2 ad un massimo di f/5.6. Questi valori offrono una profondità di campoestremamente ridotta che contribuirà però a far concentrare l’osservatore sul soggetto principale e ci permettono l’utilizzo di tempi di scatto relativamente veloci, abbastanza da permetterci scatti a mano libera.

Per quanto riguarda la lente da utilizzare non esistono regole ferree da seguire, potremo utilizzare gli ultra luminosi grandangolari come 24 mm f/1.4, 35 mm f/1.4 oppure allungare la focale e stringere l’inquadratura sul soggetto per esaltarne i particolari. Obiettivi dal 50 mm fino al 200 mm saranno perfetti per questo scopo e ci offriranno una minore profondità di campo per un effetto sfocato ancora più marcato.

Composizione: facciamo coesistere gli elementi

Per comporre correttamente l’immagine potremo affidarci alla classica regola dei terzi che aiuterà a bilanciare l’immagine e gli elementi che la compongono. Basandoci sulle foto dei grandi fotografi del settore, noteremo che vengono adottate principalmente tre tipi di prospettive: la più utilizzata, e sicuramente la più classica, ritrae il piatto con un’angolazione di circa 45° ed è sicuramente la prospettiva più simile al nostro modo di osservare una tavola; quello che produce verso chi la osserva potrebbe essere la stessa sensazione di quando ci si siede a tavola.

La seconda prospettiva ritrae il cibo vicino al piano di appoggio esaltandone l’altezza e voluminosità e permettendoci la massima malleabilità della profondità di campo; la terza, invece, anche detta ripresa aerea -effettuata con una prospettiva parallela al piano d’appoggio – mostra il suo punto di forza in quelle immagini in cui una geometria compositiva e cromatica è il principale soggetto; pattern, ripetizioni o creazioni artistico/geometricheverranno esaltate da questa prospettiva rialzata.

Le foto nella galleria sottostante sono di proprietà di Natalia Lisovskaya

Una composizione fotografica di carne alla griglia e verdure

Una composizione fotografica di carne alla griglia e verdure

Elementi della scena

Food Photography

Composizione fotografica di castagne ed utensili

© Natalia Lisovskaya

Molto importanti nella composizione di una foto sono, oltre al soggetto stesso e alla sua forza, i vari elementi che compongono l’immagine. Nella Food Photography sono molto importanti attrezzi del mestiere o più semplicemente utensili utilizzati con quel tipo di cibo o che sono legati all’epoca e alla provenienza di quel determinato piatto oltre alla presenza di un determinato tipo di sfondo. È importantissimo inoltre far sì che gli elementi presenti non soffochino quello che è il punto di interesse: se così fosse è preferibile tendere al minimalismo compositivo piuttosto che al contrario e quindi eliminare gli eccessi garantirà una composizione che meglio comunica allo spettatore chi è il soggetto della foto.

È fondamentale che tutti gli accessori presenti nella foto abbiano un aspetto pulito e intonso, eccezion fatta per quelli a diretto contatto con il cibo – non dovranno comunque presentare macchie d’umidità o sporcizia e dovranno essere ben accostati alla pietanza: sia per quanto riguarda la composizione che per l’aspetto cromatico. I colori sono molto importanti e la loro conoscenza nella composizione di una foto può fare la differenza. Affiancare colori complementari tra loro o sfumature di colore creerà l’atmosfera giusta per il nostro scatto. Proprio il colore dello sfondo sarà molto importante ai fini della composizione: la presenza di un background invadente, con un colore pesante e saturo – se non ben contrastato dal soggetto – risulterà oppressivo e non renderà fede a ciò che vogliamo mostrare. Contrariamente, se utilizzeremo colori più tenui e pattern meno pesanti, sarà possibile evitare di infastidire l’osservatore, donando invece alla foto una grande attrattiva. Creare lo sfondo più adatto alle nostre esigenze sarà facilissimo e basterà sfruttare panni o teli o più semplicemente oggetti di scena, secondo la prospettiva, per ottenere lo sfondo più adatto alla nostra foto.

Orientamento dell’immagine

In questo genere fotografico rispetto ad altri, prevalgono composizioni verticali o con un rapporto di riproduzione di 1:1. Le composizioni verticali tendono a slanciare la foto e risultano efficaci per quelle immagini in cui decidiamo di includere un primo piano e uno sfondo. Quelle quadrate invece, con il rapporto di 1:1, trovano un maggiore utilizzo per le immagini aeree che, avendo solitamente il soggetto centrale, aiutano a non distrarre chi osserverà la foto.

Cibo, preparazione del soggetto: cura dei dettagli

Oltre alla tecnica e alla composizione, anche il cibo svolge un ruolo fondamentale, forse il più importante. Il modo in cui sarà cucinato, impiattato e mostrato dovrà allietare non il palato ma la vista. A tal proposito è importantissimo che il cibo mantenga un aspetto di freschezza assoluta e per farlo basterà non portare a termine la cottura. Toglierlo poco prima dalla cottura completa potrà fargli mantenere quell’aspetto di freschezza fondamentale per essere ritratto come si deve. Se invece volessimo mangiarlo dopo la sessione fotografica, sarà semplicemente possibile comporre la nostra foto prima di iniziare il processo di cottura o poco prima che termini, comporre la nostra immagine, regolare la luce, i parametri di scattoe portare a termine o iniziare la cottura. Poiché il cibo manterrà il suo aspetto migliore solo per pochi minuti dopo la cottura, abbiamo due sole alternative: o lo fotograferemo subito o dovranno essere presi alcuni ulteriori accorgimenti.

Composizione fotografica di arance rosse

Composizione fotografica di arance rosse

© Natalia Lisovskaya

Se non fosse possibile seguire questi consigli o se comunque i tempi e le esigenze operative fossero diversi, ci sono dei consigli per poter rendere di nuovo visivamente appetibile un cibo che ha perso la sua freschezza originaria. Se si tratta di carne potremo, tramite un pennello da cucina, spalmare una piccola quantità d’olio per rinvigorirne l’aspetto; se si trattasse di frutta potremo rallentare il procedimento di annerimento utilizzando del limone, citandone uno (qui WikiHow ci propone una bella lista di metodi di conservazione); se invece si trattasse di verdura e insalate, sarà sufficiente utilizzare uno spruzzino o vaporizzatore d’acqua per esaltare di nuovo il loro aspetto. Per le insalate in particolare dovremo stare attenti a non condirle troppo in quanto troppo condimento tenderebbe a far appassire le foglie. Ricordiamoci sempre che quello che deve attirare lo spettatore è l’aspetto e non il sapore.

Prima di concludere questo breve focus dedicato alla Food Photography, è bene ricordare che la presenza umana darà molte volte un tocco in più all’immagine. Uno chef che lavora o una mano anziana di un contadino che impugna un cucchiaio di legno per una zuppa contribuiranno alla creazione di un’atmosfera e di un sentimento che permetterà alla nostra foto una comunicazione più forte e diretta.

Conclusioni

Sicuramente questo genere ha assistito ad un exploit di appassionati e professionisti spinti da un mercato in continua crescita. Se anche voi volete cimentarvi in questo genere, non vi resta che seguire questa guida e provare a ottenere foto come queste qui sopra. Rimarrete in breve tempo catturati dalla bellezza di questo genere e dalla sua difficoltà che però vi spronerà a fare sempre meglio e, come sempre, vi porterà ai risultati tanto sperati dopo un periodo di prove e tentativi. Un risultato che può arrivare prima per qualcuno o dopo per altri, ma che sicuramente busserà alla porta di tutte quelle persone che fanno della passione e dell’impegno un punto fermo del percorso di vita.

Admin

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