Referendum costituzionale: vince il NO grazie ai Social Media
La stracciante vittoria di oggi, del NO al Referendum Costituzionale, ha portato il premier Matteo Renzi alle dimissioni immediate, inaspettate da tutto il popolo italiano, nonostante le sue numerose dichiarazioni in merito.
Referendum costituzionale: vince il NO grazie ai Social Media
I numeri ci dicono che il NO ha vinto sopratutto grazie all’attività sui Social Media, ben strutturata ed organizzata.
Come ci comunica la fonte di comunicazione più credibile (Censis, rapporto sulla situazione sociale del nostro paese), c’è stato un notevole incremento di ricerca e condivisione di informazioni sul Referendum Costituzionale su Facebook.
I numeri dell’attività sui Social Media per la vittoria del NO al Referendum Costituzionale
Il numero di presenze in televisione ha visto vincere nettamente Matteo Renzi. L’attività sui Social Network da parte degli attivisti per il NO dei costituzionalisti, ha avuto la grande collaborazione con tutti i partiti “nemici” di Matteo Renzi per portarli alla vittoria.
La creazione di un piano editoriale ad-hoc per la campagna ha permesso di ottimizzare i tempi di lavoro e creare grande interesse fra i lettori diretti ed i lettori indiretti. I lettori diretti sono coloro che cercano direttamente informazioni sul “NO” o che sono già follower della Pagina Facebook Comitato per il NO. I lettori indiretti sono coloro che attraverso condivisioni, commenti o like di amici sono entrati in contatto con i contenuti pubblicati.
Il grande lavoro di squadra, la qualità dei post ha portato interazione e condivisioni naturali su Facebook. Ne è testimone la Pagina Facebook Comitato per il NO.
La sponsorizzazione su Facebook da parte della pagina ha avuto costi veramente bassissimi, appena 0,002 € per visualizzazione e 0,01 € per interazione.
Ecco i numeri delle varie attività:
Gherardo Liguori, capo attivista per il NO
Gherardo Liguori è un esperto whistleblower (“soffiatore di fischietto” letteralmente) identifica un individuo che denunci pubblicamente o riferisca alle autorità attività illecite o fraudolente all’interno del governo, di un’organizzazione pubblica o privata o di un’azienda (definizione da Wikipedia).
Negli ultimi anni Gherardo Liguori ha collaborato con alcuni attivisti del movimento 5 stelle, non a caso è il responsabile della comunicazione digitale del Comitato per il No al referendum costituzionale.
La vittoria è stata possibile grazie ai contenuti di qualità realizzati ogni giorno dal Comitato Nazionale per il NO, dagli studenti e dagli attivisti da ogni parte del mondo.
Di seguito citiamo un articolo di LaStampa.it che ci mostra l’andamento degli hashtag utilizzati per la campagna sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016.
Qui notiamo l’andamento generalmente crescente di entrambi gli hashtag #iovotosi ed #iovotono. L’andamento discontinuo dei due hashtag varia sempre in base agli eventi quotidiani legati all’attività sulla campagna promozionale per il Referendum Costituzionale.
Il picco per il SI del 28 ottobre cade in concomitanza con la scelta di Matteo Renzi di scendere in Piazza del Popolo a Roma per sostenere il SI ed entrare nei dettagli della riforma proposta.
Il picco per il NO del 13 novembre è dato dalla lettera inviata da Matteo Renzi agli italiani residenti all’estero invitandoli a votare a favore del SI.